La Torre degli Asinelli di Bologna

La Torre degli Asinelli di Bologna

Bologna è un’antica città universitaria nota per un centro storico ricco di cultura e tradizione e per le sue storiche torri, tra le quali la più conosciuta è senza ombra di dubbio la Torre degli Asinelli. Si tratta di una città che nasce nella Pianura Padana tra le valli del Reno e del Savena ed è il capoluogo della regione dell’Emilia-Romagna.

La torre maggiore è la Torre degli Asinelli, che prende il suo nome dalla famiglia che l’ha fatta costruire tra il 1109 e il 1119, ma che è diventata famosa soltanto settanta anni dopo la data della costruzione. Con i suoi 97 metri di altezza, la Torre degli Asinelli è considerata come la torre pendente più alta d’Italia, anche se in passato si ritiene che fosse ancora più alta, prima di essere stata ristrutturata verso la fine del Cinquecento.

Nel corso del XIV, il Comune di Bologna divenne proprietario de la Torre degli Asinelli e scelse di destinarla ad un utilizzo carcerario e come fortezza. Nel corso dei secoli, numerosi fulmini hanno fatto in modo che la Torre degli Asinelli rischiasse di crollare, prima della costruzione di un provvidenziale parafulmine.
Inoltre, la Torre degli Asinelli fu anche un importante punto di avvistamento durante la Seconda Guerra Mondiale.

 

I Passatelli alla bolognese

I Passatelli alla bolognese

Passatelli alla bolognese costituiscono un importante piatto legato alla tradizione emiliana e consistono in un particolare formato di pasta fresca, interamente realizzata a mano con la maestria tramandata da generazione in generazione. I passatelli alla bolognese sono grossi spaghetti ruvidi, dal diametro di 4 mm e lunghi circa 4 cm, buonissimi con il brodo di carne.

passatelli alla bolognese vengono preparati attraverso un impasto di pangrattato, uova e parmigiano e per renderli più saporiti e speziati si aggiunge noce moscata e la scorsa di limone,a seconda dei gusti. L’impasto dei passatelli alla bolognese si mette in un apposito attrezzo formato da un disco di metallo leggermente bombato, largo 15cm di diametro. Ottimi da gustare e facili da preparare, con pochi ingredienti si ottengono piatti ricchi e saporiti, molto apprezzati anche nelle altre zone di Italia.

passatelli alla bolognese, per essere perfetti, devono essere cotti in maniera esatta, ancora freschi, poiché una volta seccati potrebbero sciogliersi nel brodo e risultare troppo pastosi. Occorre cucinarli nel brodo e scolarli quando riaffiorano in superficie. I tempi di cottura sono molto bassi rispetto alla pasta tradizionale e vanno serviti con il brodo e una spolverata di parmigiano grattugiato.

I Portici di Bologna

I Portici di Bologna

Con l’istituzione dell’antica Università di Bologna, nel 1088, la città conobbe un forte incremento della popolazione per via dell’arrivo di numerosi studenti e letterati. Contemporaneamente, anche i portici di Bologna, che ad oggi misurano ben 40 chilometri in lunghezza, conobbero una loro estensione, anche e soprattutto perché, duecento anni dopo, con uno Statuto, il Comune stabilì che ogni nuova abitazione dovesse avere un portico in muratura; e che ne fosse aggiunto uno lì dove mancava alle case già costruite. Questo perché i portici avrebbero offerto un riparo ai viandanti e avrebbero reso abitabili pianterreni altrimenti umidi e inospitali.

Potremmo distinguere i portici di Bologna in due gruppi maggiori: i portici medievali e i portici rinascimentali.

Casa Isolani in Strada Maggiore è forse l’esempio più famoso fra i portici di Bologna medievali. Eretto intorno alla metà del 1200, il portico è sorretto da travi in legno di quercia molto alte e presenta uno stile romanico-gotico. Fra i portici di Bologna medievali va ricordato, per importanza, anche quello di Palazzo del Podestà, che si affaccia in Piazza Maggiore e che è famoso per l’effetto acustico delle sue volte, ma anche per le formelle a motivi floreali che lo decorano.

Fra i portici di Bologna rinascimentali, invece, possiamo ammirare il portico della chiesa di San Giacomo Maggiore, situata in via Zamboni, il portico di Palazzo Bolognini e quello delle Case Beccadelli. Non va, infine, dimenticato il portico “dei Bastardini”, in via D’Azeglio, sotto le cui volte si trovava, fino al 1797, l’orfanotrofio cittadino.

Come cucinare la Galatina di Cappone

Galatina di Cappone

Per preparare la Galatina di Cappone per prima cosa portate una pentola d’acqua salata a ebollizione e immergete il cappone per circa 15 – 20 minuti poi lasciatelo freddare e staccate la pelle in pezzi grandi. Spolpate e tritate la carne assieme a quella del prosciutto cotto e del vitello. Rimestate tutto in modo da amalgamare per bene il composto di carne.

Continuate la preparazione della Galatina di Cappone preparando il brodo: portate a ebollizione una casseruola d’acqua con la carcassa del cappone, l’osso del manzo e le carote.

Con il trito di carne formate un polpettone che avvolgerete nella pelle di Cappone e poi in pellicola da cucina legando le estremità per dare una forma al polpettone. Lasciate riposare la vostra Galatina di Cappone.
Ora dovete colare il brodo e immergere al suo interno il polpettone che ascerete bollire per circa 3 ore e mezzo o finché non sarà pronto. Sgocciolate il polpettone, copritelo e poggiate sopra un peso, facendo attenzione che sia ben distribuito in modo da appiattirlo uniformemente e fate raffreddare a temperatura ambiente.

La Galatina di Cappone è quasi ultimata, fate raffreddare il polpettone, poi tagliatelo a fette sottili e posatele su un piatto da portata, che decorerete con piselli e carote cotti al vapore o con le classiche e intramontabili patate al forno. Portate in tavola.