Tour sotterraneo a Bologna

Tour sotterraneo a Bologna

Bologna è una città antichissima piena di storie e leggende che la rendono, sicuramente, una delle città più misteriose e coinvolgenti d’Italia. Da sempre la città ospita studenti da tutto il mondo divenendo, così, un centro urbano sempre vivo e pulsante.

Secondo gli storici i primi insediamenti che hanno dato vita alla città risalirebbero all’epoca etrusca per poi passare sotto il dominio celtico e successivamente romano. Infatti durante un soggiorno a Bologna non si può non partecipare al Tour sotterraneo a Bologna.

Il Tour sotterraneo a Bologna consiste in un tragitto di 800 metri nel sottosuolo di Bologna che coinvolge il viaggiatore che ha, così, la possibilità di ammirare la Bologna romana del I sec. a.C. in un percorso senza tempo.

Il Tour sotterraneo a Bologna permette di far conoscere una parte della città a molti sconosciuta; è possibile visitare il “TORRENTE APOSA”. Bologna sotterranea fu anche utilizzata come nascondiglio durante la Seconda Guerra mondiale. L’Associazione Amici delle Vie d’Acqua e dei Sotterranei di Bologna, organizza visite attraverso i passaggi dei corsi d’acqua.

Per partecipare al Tour sotterraneo a Bologna bisogna prenotarsi (051.6232255 – 333.9347122) e il prezzo del biglietto va da 6 a 15 euro a seconda della quantità dei siti che si ha intenzione di visitare (“un sito”, “tre siti” o “itinerario”).

La più grande chiesa di Bologna: la Basilica di San Petronio

La Basilica di San Petronio

La Basilica di San Petronio iniziò ad essere costruita nel 1390 quando, con una solenne processione, venne posata la prima pietra. Il Consiglio dei Seicento del comune di Bologna ne commissionò la progettazione ad Antonio di Vincenzo, ma la realizzazione del progetto si interruppe con la sua morte e le varie vicende politiche che seguirono.

Nel 1507 l’architetto Arduino Arriguzzi venne incaricato di riprendere i lavori e realizzò un nuovo progetto che avrebbe portato la Basilica di San Petronio a diventare più grande addirittura di quella romana di San Pietro. Il progetto non venne però mai portato a termine, e la Basilica di San Petronio rimane tuttora incompiuta, persino nella facciata, su cui si aprono tre portali: quello centrale è opera di Jacopo Della Quercia.

L’interno della Basilica di San Petronio consiste in sei ampie campate a pianta quadrata e sulle navate laterali si aprono ben ventidue cappelle ricche di opere d’arte, tra cui la “Madonna in trono” di Lorenzo Costa, il “San Rocco” del Parmigianino e un grande Crocifisso ligneo di un ignoto autore.
Sul pavimento della navata sinistra è stata realizzata la meridiana più lunga del mondo: 67,72 metri, che corrispondono alla seicentomillesima parte del meridiano terrestre.
All’interno della Basilica si trovano anche un museo e un archivio storico che custodiscono tutti i documenti relativi alla sua costruzione.

La Basilica di San Petronio è aperta ogni giorno dalle 7.45 alle 14 e dalle 15 alle 18.30.

La Basilica di Santo Stefano a Bologna

La Basilica di Santo Stefano a Bologna

Un giro a piedi nel centro storico, magari approfittando dei T-days, il sabato e la domenica, quando la zona è pedonalizzata, alla scoperta di bellezze artistiche dal valore inestimabile come la Basilica di Santo Stefano a Bologna, un posto magico, unico nel suo genere e pieno di storia, che vale sicuramente un po’ del nostro tempo.

La Basilica di Santo Stefano a Bologna a pochi passi dalla torre degli Asinelli e da piazza Maggiore, rappresenta un vero tesoro per il patrimonio artistico della città. Affacciata sulla piazza cui da il nome, già dall’esterno mostra quale sia la sua bellezza unica.
Nota anche complesso delle Sette Chiese, la Basilica di Santo Stefano a Bologna era infatti originariamente costituita dall’insieme di sette diverse chiese, purtroppo il tempo ne ha portate a noi solamente 4.

La prima, nonché accesso, è la Chiesa del Crocefisso, con struttura ad una navata, prende il nome da un crocefisso del 1300, da essa si accede poi a San Sepolcro, la più antica Chiesa della Basilica di Santo Stefano a Bologna. Da San Sepolcro si va a San Vitale ed Agricola, che racchiude ancora al suo interno una parte del mosaico sul pavimento e i sarcofagi dei due martiri bolognesi.

All’esterno si può ammirare il Cortile di Pilato, che conduce alla chiesa a pianta trasversale di Martyrium, o Trinità, che a sua volta conduce al Chiostro Medievale e da qui al museo de la Basilica di Santo Stefano a Bologna.

La Torre degli Asinelli di Bologna

La Torre degli Asinelli di Bologna

Bologna è un’antica città universitaria nota per un centro storico ricco di cultura e tradizione e per le sue storiche torri, tra le quali la più conosciuta è senza ombra di dubbio la Torre degli Asinelli. Si tratta di una città che nasce nella Pianura Padana tra le valli del Reno e del Savena ed è il capoluogo della regione dell’Emilia-Romagna.

La torre maggiore è la Torre degli Asinelli, che prende il suo nome dalla famiglia che l’ha fatta costruire tra il 1109 e il 1119, ma che è diventata famosa soltanto settanta anni dopo la data della costruzione. Con i suoi 97 metri di altezza, la Torre degli Asinelli è considerata come la torre pendente più alta d’Italia, anche se in passato si ritiene che fosse ancora più alta, prima di essere stata ristrutturata verso la fine del Cinquecento.

Nel corso del XIV, il Comune di Bologna divenne proprietario de la Torre degli Asinelli e scelse di destinarla ad un utilizzo carcerario e come fortezza. Nel corso dei secoli, numerosi fulmini hanno fatto in modo che la Torre degli Asinelli rischiasse di crollare, prima della costruzione di un provvidenziale parafulmine.
Inoltre, la Torre degli Asinelli fu anche un importante punto di avvistamento durante la Seconda Guerra Mondiale.

 

I Portici di Bologna

I Portici di Bologna

Con l’istituzione dell’antica Università di Bologna, nel 1088, la città conobbe un forte incremento della popolazione per via dell’arrivo di numerosi studenti e letterati. Contemporaneamente, anche i portici di Bologna, che ad oggi misurano ben 40 chilometri in lunghezza, conobbero una loro estensione, anche e soprattutto perché, duecento anni dopo, con uno Statuto, il Comune stabilì che ogni nuova abitazione dovesse avere un portico in muratura; e che ne fosse aggiunto uno lì dove mancava alle case già costruite. Questo perché i portici avrebbero offerto un riparo ai viandanti e avrebbero reso abitabili pianterreni altrimenti umidi e inospitali.

Potremmo distinguere i portici di Bologna in due gruppi maggiori: i portici medievali e i portici rinascimentali.

Casa Isolani in Strada Maggiore è forse l’esempio più famoso fra i portici di Bologna medievali. Eretto intorno alla metà del 1200, il portico è sorretto da travi in legno di quercia molto alte e presenta uno stile romanico-gotico. Fra i portici di Bologna medievali va ricordato, per importanza, anche quello di Palazzo del Podestà, che si affaccia in Piazza Maggiore e che è famoso per l’effetto acustico delle sue volte, ma anche per le formelle a motivi floreali che lo decorano.

Fra i portici di Bologna rinascimentali, invece, possiamo ammirare il portico della chiesa di San Giacomo Maggiore, situata in via Zamboni, il portico di Palazzo Bolognini e quello delle Case Beccadelli. Non va, infine, dimenticato il portico “dei Bastardini”, in via D’Azeglio, sotto le cui volte si trovava, fino al 1797, l’orfanotrofio cittadino.